Lifelong Learning Programme

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TITLE OF THE PUBLICATION
“Noi, gli Altri e il Bullismo”
SURNAME AND NAME OF AUTHOR(S)
Bruno Guglielminotti
PUBLISHER
Miur – Ufficio Scolastico Provinciale di Biella, con la collaborazione della Camera di Commercio di Biella.
PLACE AND DATE OF PUBLICATION
Biella, Italy . Giugno 2008
TYPE OF PUBLICATION
Survey
LANGUAGE OF THE DOCUMENT
Italian
LANGUAGE OF THE REVIEW
Italian
THEMATIC AREA
School bullying
DESCRIPTION OF CONTENTS
Questo documento si concentra su un’indagine campionaria effettuata nella città di Biella sul tema del bullismo, diversificata tra studenti delle scuole medie inferiori e superiori e si completa con una parte dedicata al confronto tra le rilevazioni nei due ordini di scuola. Lo strumento di rilevazione è un questionario, somministrato nelle classi e allegato alla presente pubblicazione, mentre l’ elaborazione dei dati è stata effettuata a cura della Camera di Commercio della stessa città.
L’indagine si apre , per entrambe le sezioni dedicate ai due tipi di istituzione scolastica,con un’analisi degli intervistati, suddivisi per indirizzo di studi e per appartenenza alle classi. L’indagine entra nel vivo del problema con quesiti riguardanti la “definizione “ del bullismo e su quali manifestazioni sono o non sono ritenuti dagli intervistati atti di questo tipo di devianza, con richiesta specifica di indicare i vari luoghi dove si è assistito a episodi di prevaricazione da parte di giovani. La ricerca prosegue con un’analisi del fenomeno nella scuola di appartenenza; sono elencati una serie di comportamenti ai quali si richiede se vi si sai personalmente assistito, fornendo indicazione sull’identità della vittima del sopruso (straniero, diversamente abile, omosessuale,ecc.)
La reazione degli intervistati nei confronti degli atti di bullismo è stata analizzata individuando le modalità di indifferenza, timore, solidarietà mettendo in luce la differenza di genere in relazione alla distinzione tra estraneazione ed intervento. Con un’ultima domanda si è tentato di verificare se ed in che misura gli intervistati siano stati vittima o in quale misura mostrino preoccupazione di poterlo diventare in futuro. In questo caso occorre sottolineare che i dati raccolti mostrano una maggiore propensione al timore da parte delle ragazze e che lo stesso si manifesta in misura minore in funzione dell’aumento dell’età degli intervistati.
In appendice al questionario gli studenti , ovviamente protetti dall’anonimato, potevano descrivere episodi che li riguardassero direttamente o a cui avevano assistito;nel documento sono stati raccolti quelli più significativi, riportati da oltre il 10% del totale degli intervistati.
Nella sezione dedicata al confronto fra i dati raccolti emergono in modo evidente la diversa percezione, in base all’età, di atti di prevaricazione arrogante e di estorsione come denuncia di forme di bullismo per studenti più grandi; è ulteriormente focalizzata l’attenzione sulla diversità nelle sue varie forme ( diversa cultura, disabilità, omosessualità) come bersaglio privilegiato di atteggiamenti di intolleranza e di violenza fisica o psicologica, ma anche molte sfumature di condizione di “debolezza” che portano alcuni ad atteggiamenti arroganti/violenti per presunta superiorità.
COMMENTS ON THIS PUBLICATION
Questa indagine campionaria offre una fotografia puntuale dei vari aspetti del fenomeno del bullismo, inquadrato in una specifica realtà geografica del Nord Italia, non particolarmente interessata da forme di degrado economico - sociale. La mia attenzione per questa indagine e' motivata da : la scelta di rendere protagonisti dell'indagine i ragazzi stessi attraverso l' ideazione della bozza del questionario, l 'ampia gamma di analisi critiche sulle varie inferenze e correlazioni tra le modalità rilevate, nonché gli spunti di riflessioni offerti dall'allegato sulle risposte libere presentate dagli studenti intervistati.
I dati ricavati evidenziano in primo luogo la percezione che esistono
forme di bullismo sotterranee, ma abbastanza diffuse e non meno dannose di quelle generalmente evidenziate nelle rappresentazioni più eclatanti. Nella scala dei fenomeni ascrivibili al bullismo nei confronti di compagni di scuola figurano ai primi posti tre tipologie particolarmente emblematiche:innanzitutto la violenza sessuale, poi l’estorsione e, di seguito, le forme di prepotenza, ma sono anche da sottolineare le elevate percentuali di giovani che hanno inteso esprimere provocatoriamente un atteggiamento dissacratorio nei confronti di quegli atti di prevaricazione sui quali erano chiamati ad esprimersi, non considerando atti di bullismo, ad esempio, la diffusione di video o foto di compagni che subiscono angherie in tal senso. Particolarmente allarmante il risultato sui luoghi in cui gli alunni hanno assistito ad atti di bullismo: la classe si presenta come palcoscenico privilegiato, dimostrando come questo micro -ambiente, in cui si concentrano le varie espressioni delle diversità personali e sociali, sia anche il terreno di coltura di atteggiamenti e di comportamenti fondati sulla prevaricazione. In merito all'identità della vittima, la ricerca conferma come nella scuola il bullismo assuma spesso una colorazione xenofoba o razzista, ma non meno rilevanti sono le manifestazioni di accanimento nei confronti di chi esprime una qualsiasi forma di diversità o si trova in una condizione di debolezza psicologica o fisica o addirittura in assenza di omologazione nel modo di vestire. Ma la risultanza forse più sorprendente riguarda una percentuale elevata di questo gruppo di studenti, ben il 19%, i quali hanno voluto rimarcare come sia stato un insegnante il bersaglio da colpire, confermando la crisi di identità, di autorevolezza e di legittimazione della figura del docente nel contesto sociale odierno, a volte schiacciata da chi si sente portatore di un presunto potere basato sulla prepotenza e in grado di sostituirai all' autorità della cultura. Si è voluto inoltre indagare sugli stati d’animo e sulle reazioni dei giovani quando si sono trovati di fronte alle manifestazioni di intolleranza. E’ molto verosimile che le risposte siano state diversificate in dipendenza della gravità dell’episodio, del contesto e del momento in cui si è verificato e di altri fattori di ordine sociale e psicologico ma la frequenza piu alta si registra in corrispondenza di un atteggiamento di estraniazione, piuttosto che di intervento, atteggiamento quest'ultimo comunque piu frequente nelle femmine rispetto ai maschi. Resta il fatto che spesso gli autori degli atti di bullismo possono giocare su una sorta di impunità, sulla percezione di avere l’appoggio di altri, sulla paura dei più di intromettersi, ma anche su una diffusa cultura del “farsi gli affari propri”.
Particolarmente significativo e' il commento ai dati ,a termine dell'indagine, in cui si evidenzia come la scuola debba insistere sulla necessità di non rincorrere l' omologazione e di sottolineare invece il concetto di diversità come ricchezza.
Name of Compiler
Michela Ramacciotti
Name of Institution
Polo Bianciardi - Grosseto
Role in the institution
Docente nominato per attività di sostegno

20 December 2014

Final Partners’ meeting

The fourth partners’ meeting took place in Florence (IT) on 15 December 2014. The meeting had the objective to check the activities carried out since the third meeting of the project and share and assess the in progress results. A special focus has been dedicated to the presentation of the strategies to solve the case scenarios.