Lifelong Learning Programme

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TITLE OF THE EXPERIENCE
IT: Percorso di apprendimento alternato
NAME AND SURNAME OF THE TEACHER
Nicoletta Grossi
YEARS OF TEACHING EXPERIENCE
Due anni
TYPE OF SCHOOL
Scuola superiore – Istituto professionale statale
COUNTRY
Italy
THEMATIC AREA
Integration of immigrants students
DESCRIPTION OF THE EXPERIENCE
L’esperienza è quella di una ragazza originaria dello Sri Lanka che si iscrive alla nostra scuola nell’anno 2012/13. L’alunna, dopo aver frequentato per un periodo di tempo le scuole medie inferiori in Italia, era tornata con la famiglia nel paese di origine interrompendo lo studio dell’italiano. Durante la sua esperienza alle scuole medie nel nostro paese, per quanto ci è stato riferito, non aveva instaurato relazioni di amicizia, mantenendo un atteggiamento molto riservato e schivo. La richiesta di iscrizione alla nostra scuola viene accolta perché l’alunna ha un’età che non renderebbe agevole il rientro alle medie inferiori. Purtroppo la ragazza ha serie difficoltà a comprendere, a parlare e a scrivere in italiano. Non riesce a seguire le lezioni, non riesce a svolgere i compiti neanche quelli più elementari. L’apprendimento viene reso più difficoltoso dall’atteggiamento negativo della studentessa che non vuole stare in Italia ed ha nostalgia del suo paese. Ella inoltre dichiara di non voler studiare e di voler fare la parrucchiera. Il suo atteggiamento di rifiuto influenza negativamente anche il suo inserimento nel gruppo classe. La scuola comprende che il percorso scolastico tradizionale è, con molta probabilità, destinato a non dare frutti positivi. La prima esigenza è colmare le carenze linguistiche, anche al fine di agevolare le relazioni sociali della ragazza. Non disponendo di risorse per attivare percorsi di apprendimento dell’italiano all’interno della scuola, si decide di sperimentare un nuovo percorso educativo. A tal fine si conclude, con un’associazione onlus, una convenzione in base alla quale l’alunna potrà seguire un percorso personalizzato alternato finalizzato a colmare il differenziale linguistico. L’alunna starà a scuola solo alcuni giorni della settimana mentre durante gli altri giorni frequenterà un corso mattutino (gratuito) di italiano, organizzato da un’associazione onlus. L’alunna e la sua famiglia, da subito, accolgono l’idea favorevolmente. Prende avvio così questo percorso personalizzato alternato. Dopo pochi giorni la ragazza sembra più serena e si apprezzano piccoli miglioramenti linguistici. I colleghi del consiglio di classe comprendono l’utilità dell’intervento sopra descritto e si rendono disponibili ad organizzare contenuti e modalità di lavoro personalizzati, concentrando il lavoro solo su alcune materie. Si adotta infine un sistema di valutazione biennale per permettere all’alunna di poter passare alla classe successiva. Purtroppo all’inizio del nuovo anno scolastico l’alunna, pur essendosi regolarmente iscritta alla seconda classe, non si presenta a scuola. Viene contattata la famiglia che spiega che la ragazza non vuole studiare ed è sempre più decisa a fare la parrucchiera. I genitori dichiarano che la ragazza non ha amici e passa la maggior parte del tempo in casa da sola. La scuola, d’accordo con i genitori e con i servizi sociali, riattiva la convenzione con l’associazione onlus ed inserisce la ragazza in un piano educativo speciale (BES: Bisogni educativi speciali). Il percorso, come sopra abbiamo spiegato, prevede la frequenza alternata e metodi e contenuti personalizzati. Le finalità che la scuola si prefigge sono di natura diversa: favorire la frequenza dell’ambiente scolastico e agevolare le relazioni con i coetanei, migliorare la conoscenza della lingua italiana (anche al fine di un suo futuro inserimento nel mondo del lavoro), permettere l’assolvimento dell’obbligo scolastico. Ad oggi l’alunna frequenta con le modalità sopra indicate. Ella sembra essere serena, pur continuando a dichiarare il suo scarso interesse per lo studio e a manifestare il desiderio di lavorare come parrucchiera. Si registrano miglioramenti dal punto di vista linguistico, le relazioni con i compagni sono molto migliorate e l’atteggiamento della ragazza nei confronti degli impegni scolastici è più collaborativo. Al momento si può ipotizzare che il percorso adottato abbia dato buoni risultati e possa accompagnare la ragazza verso il passaggio alla formazione professionale che le consentirà l’acquisizione delle competenze necessarie ad avviarsi verso l’attività di parrucchiera.
A mio avviso la soluzione adottata e sopra descritta è di grande interesse e può essere facilmente ripetibile in tutte le situazioni in cui sia necessario garantire autentica e fattiva accoglienza di ragazzi stranieri. In particolare il percorso alternato presenta, a mio parere, essenzialmente un punto di forza: l’aver permesso alla studentessa di rimanere all’interno dell’ambiente scolastico e in contatto con i suoi coetanei. Ritengo che questo obiettivo sia essenziale per la crescita emotiva e relazionale di qualsiasi adolescente. Nel caso specifico di un’alunna straniera penso che le relazioni con i propri pari siano uno strumento indispensabile, forse il più importante, ai fini dell’integrazione nella realtà del paese ospitante. Al contrario penso che il punto di debolezza dell’esperienza riportata sia l’aver dovuto fare ricorso a istituzioni esterne alla scuola per mancanza di fondi e di mezzi. Sarebbe, invece, molto utile poter garantire corsi di lingua italiana all’interno dell’istituzione scolastica stessa. Tali corsi, molto probabilmente, avrebbero tempi di attivazione più rapidi e sarebbero senz’altro più comodi per i giovani studenti che, talvolta, hanno, tra l’altro, difficoltà di spostamento. Inoltre lo svolgimento di lezioni nella scuola stessa agevolerebbe ulteriormente la frequenza dell’istituto scolastico e favorirebbe lo sviluppo di un senso di appartenenza utile all’integrazione. Tutto questo si tradurrebbe in un’accoglienza vera e completa e concorrerebbe a concretizzare la “scuola dell’inclusione”.

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20 December 2014

Final Partners’ meeting

The fourth partners’ meeting took place in Florence (IT) on 15 December 2014. The meeting had the objective to check the activities carried out since the third meeting of the project and share and assess the in progress results. A special focus has been dedicated to the presentation of the strategies to solve the case scenarios.